
Strofe dell'alluvione vegetale
"Sarebbe stato meglio:
un qui e altrove senza uomini,
un'alba di felci sui tavolati di marea
e pochi poeti per ogni territorio"

FRANCESCO BENOZZO CANDIDATO AL NOBEL PER LA LETTERATURA
La candidatura (2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020) si riferisce alla concezione della poesia come attività performativa e non solo scritta, e all'attenzione rivolta alle espressioni poetico-artistiche delle comunità senza scrittura
Bob Dylan e Francesco: due Nobel in contemporanea
Articolo sul "Corriere della Sera"
Articolo sulla "Gazzetta di Modena"
Articolo su "Graphomanie"
Intervista sul Premio Nobel 2015
Intervista sulla candidatura al Nobel
Articolo sulla candidatura al Nobel
La menzione sul sito ufficiale del Premio Nobel
L'annuncio della nomination in lingua inglese
Francesco unico candidato italiano nei pronostici sul Nobel 2016

Rara, spoglia, liquefatta, violacea
discordante, segreta, incompatibile
macchiata da rigagnoli ferrosi
d’alba, di selva, di palude, di lontano
rara, violacea alluvione vegetale
qui a lato dei miei passi – strati di neve –
parlo nell’aria, accenno, mi copro d’azzurro
niente può più turbare questo disordine
senza passato, senza soglie di attesa
Onirico geologico
L’unica cosa che so è la poesia:
grandinata inattesa che devasta
mattanza di balene – mare rosso –
sillabe-fiocine per spiaggiare l’abitudine
felci in rivolta alle frontiere dei villaggi.
Felci in rivolta